HAPPY @ OFFICES_
SERVONO SEDI PROGETTATE PER METTERE L’UOMO AL CENTRO
Che cosa rende felici nel lavoro?
Non la retribuzione, non gli apprezzamenti di un superiore ma l’accoglienza dello spazio in cui trascorriamo maggior parte della nostra giornata.
Lo assicurano ormai molte ricerche. I lavoratori oggi sono felici in un ufficio che offra le giuste dosi di comfort, intrattenimento, tecnologia, e possibilità di interazione.
Ma da quando interessa la felicità di un dipendente?
Molti studi della Positive Psicology dimostrano che la felicità del lavoratore aumenta del 12% le sue performance in ufficio. Il cervello funziona meglio quando la persona ha sentimenti positivi, produce endorfine e tende ad essere più creativa e abile nel problem solving.
Investire in misure di work-life-balance
Significa investire in azioni che incrementano la fiducia reciproca tra le persone, l’orgoglio per il proprio ruolo e la qualità dei rapporti con i colleghi.
A livello strutturale, questo si traduce in una progettazione architettonica multidisciplinare in cui confluiscono: ergonomia, illuminotecnica sociologia, psicologia per dar vita luoghi ove il dipendente possa avere spazio per concentrarsi, per lavorare in team, per svagarsi.
La produttività non è più il mero calcolo delle ore passate alla scrivania
ma una valutazione di come la mente di un lavoratore impiega queste ore. Un ambiente nutriente e fecondo promuove le abilità.
Pertanto architetti e designer si spingeranno sempre più verso un ambiente adattivo, fluido, poroso, capace di adattarsi ai bisogni dell’uomo. Oggi le persone si muovono in ufficio in base alle azioni che compiono: da solo, in riunioni, al caffè. Nel futuro ormai prossimo invece non sarà la persona a spostarsi negli spazi ma le cose ad adattarsi alla persona in base alla necessità.